* COME CAMBIERÀ LA COMUNICAZIONE DIGITALE? ::

Domani ci sarà la cerimonia di premiazione di IAB Mixx 2013, il premio dedicato a valorizzare le migliori strategie e campagne advertising digitali di quest’anno.

Non posso esserci, ma so chi ha vinto e pappappero non ve lo dico.

L’8 novembre – in due sessioni di lavoro – si è riunita la giuria di cui ho fatto parte, non posso raccontare di più per non rovinarvi la sorpresa, ma ho preso appunti sulla documentazione allegata agli oltre 120 case study candidati: ecco un po’ di considerazioni sparse.

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Osservazione numero 1: probabilmente di digital ancora se ne occupa chi ne sa poco, nulla, chi considera KPI cose improbabili.

A parità di siti belli e fatti bene, però, anche dallo IAB vengono valorizzati i progetti che hanno cercato di coinvolgere lettori, consumatori, audience, utenti o come vi va di chiamarli. Il che è un bene: il premio dello IAB deve fornire esempi utili di cose fatte bene.

Osservazione numero 2: chi ha candidato le campagne – aziende o agenzie – alla voce interattività hanno letto altro, devono aver avuto problemi di interpretazione perché alcuni video, per fare un esempio, non erano nè fatti per l’online nè interattivi.

Per esempio: vengono considerate innovative cose come: il montaggio a ritroso (seri?) o la condivisione sui social (è un’innovazione, ancora?).

Osservazione numero 3: Internet è pieno di cose costose realizzate dalle aziende che nessuno ha mai visto.

Osservazione numero 4: alla pubblicità su tablet non ci sta ancora pensando nessuno pare (è un mercato che stiamo trascurando, dicono) e la geolocalizzazione è sottovalutata.

Osservazione numero 5: i video adv per l’online sono diversi dagli spot tv. Sì, non è sempre vero, ma dovrebbe essere così. Quando non lo è non prendono premi.

Dite a quelli del marketing, alle agenzie e così via che l’attenzione online si spegne presto, ma puoi cliccare su Skip Ad. Lo facciamo tutti. Forse il brand manager queste cose non le sa, o non le vuole capire altrimenti non si spiega perché tanti video siano solo brutte copie di spot tv. Lunghi, poi.
La domanda è sempre la stessa: non li avesti prodotti tu ‘sti video li guarderesti mai per più di 5 secondi?*

Siamo il secondo Paese in Europa per investimento, nella produzione di video online. Potremmo spendere meglio quei soldi. Se il tuo lavoro è produrre video, prima o poi qualcuno ti chiederà – al di là del pay media YouTube – se qualcuno si è accorto dell’esistenza di quel video.

 

* Su questa osservazione guarda il video di Audi R8 che potrebbe essere un ottimo esempio da mostrare a quelli che realizzano video adv e a quelli che pensano ancora che qualcuno li guardi.

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