* L’OVERVIEW EFFECT NEL MARKETING ::

«È una questione di testa» continuavano a dirmi tutti quando, durante gli allenamenti per la Relay Marathon, pensavo di non farcela.

Io, invece, la prima cosa di cui mi ero preoccupata era imparare la manovra per sgonfiare il fegato dall’accumulo di sangue dovuto allo sforzo fisico.
Sono pragmatica, io:
– cosa può succedere? come si risolve?

E quando so come si fa una cosa quando serve la faccio.

Cosa succede al corpo in allenamento è facile da sapere. Un mistero è come cambia la percezione delle nostre capacità sotto sforzo, in gara – il più delle volte – con sé stessi e i propri limiti: il cambiamento cognitivo da non ce la farò mai a posso farcela passa attraverso processi che guidano i nostri sforzi e più largamente il nostro comportamento.
Non solo nello sport, è chiaro.

GLI ASTRONAUTI AL LAVORO

C’è un cambiamento cognitivo che ha preso il nome di overview effect che è stato osservato intervistando gli astronauti che hanno fatto l’esperienza di guardare la terra da su. 

E a noi quando succede di guardare le cose dal di fuori, da un punto di vista allargato?

La fine dell’anno scolastico è anche il tempo dei saggi e, come ogni anno, a giugno sono andata a vedere lo spettacolo di fine corso della Piccola Scuola di Circo di Milano.

– Mamma, hai visto cosa faceva la bambina accanto a me?
– No, ma dimmi.
– Ma come non l’hai vista?
– Perché guardavo te.

Ogni giorno al lavoro facciamo questo, quasi sempre, quasi tutti: guardiamo quello che stiamo facendo noi, che strada stiamo percorrendo – e in che tempi – per raggiungere gli obiettivi che ci sono stati dati.

Per questo è utile definire chiaramente un punto ma è importante allo stesso modo mostrare ciò che c’è intorno.

Centered di Martino Pietropoli

Un punto può stare lì da solo e lontano (un evento, una pubblicazione, la promozione di un servizio, il go to market di un prodotto digitale, …) ma, come la terra che quando è vista dagli astronauti non è più il centro  di tutto ma un pezzo dell’universo con le sue regole e i suoi spazi, tutto si muove e grazie alla presenza di tutti i suoi pezzi produce un risultato.

È una questione di testa.

 

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