* DISCORSI SUL SAPER(NE) RIDERE ::

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Far ridere è un dono

Io mi stupisco ogni volta che qualcuno ride quando penso di aver fatto una battuta che fa ridere solo me. Per anni ho pensato di non essere simpatica. Poi ci ho fatto la pace: so di esserlo.

Saper ridere è un dono

Saper ridere dei problemi di tutti i giorni, quelli sciocchi e risolvibili, quanto di quelli inaspettati e sorprendenti è un dono di cui sono ancor più grata. A marzo sono stata in Manageritalia per uno degli incontri nel cartellone della Milano Digital Week a sentir parlare Francesca Parviero dei soliti temi e lì ho imparato come spiegare il genio, quella capacità che non tutti abbiamo (o non tutti abbiamo ancora capito come raccontare) e che è fatta di 3 dimensioni:

  1. una dimensione innata, la nostra personalità, il modo che abbiamo di porci nei confronti delle persone e degli avvenimenti
  2. una dimensione che è composta dalle esperienze formative e professionali
  3. e una dimensione legata alle esperienze di vita (nelle slide di Francesca c’è scritto straordinarie, ma ognuno di noi ha esperienze segnanti, per questo straordinarie).

Il genio è lì in mezzo, all’incrocio di queste tre dimensioni, e si trova grazie a ciò che siamo, che abbiamo imparato e vissuto. E come lo abbiamo assorbito, risolto, elaborato per farne capacità nuove per affrontare il resto della vita.
Vale per tutto, secondo me.

Come nasce la comicità?

Ho iniziato a vedere Larry Charles’ Dangerous World of Comedy su Netflix. se lo stai guardando dimmi cosa ne pensi. Se non lo avevi proprio preso in considerazione: ripensaci.
E neppure te lo devo dire, vero, che se non hai visto La fantastica signora Maisel devi recuperarlo? Presto.
Può essere utile pensare la comicità come un crocevia: è il punto di incontro tra molte strade (la riflessione filosofica, quella artistica, quella politica, e via dicendo) che conducono in direzioni diverse.
Lo racconta così Mirella Schino nell’Enciclopedia dei ragazzi, Treccani. Spiegato semplice, cit.

Ho letto Per ridere aggiungere acqua. Piccolo saggio sull’umorismo e il linguaggio, di Marco Malvaldi (Rizzoli) e te lo consiglio, sì.
E ho anche visto Humanity, di Ricky Gervais, un trattato sulla scrittura, anche.

Vuoi ridere?

Premessa: ho finito di vedere Dating Around.
😄Ero distratta, pare, e non avevo capito fosse un reality. In quei “cinque appuntamenti al buio e un secondo appuntamento” alcune conversazioni mi sembravano impossibili non dico per un primo appuntamento, ma per una decorosa interazione sociale (anche se poi pensandoci… la gente è stramba e dice spesso cose a sproposito, fuori luogo e chissà se se ne accorge).
Lo hai visto? Qui c’è il trailer (no, non lo avevo visto): concentrati sull’appuntamento di Sarah con quello con la camicia coi cuori. Parliamone. Siamo chi diciamo di essere anche attraverso le parole che usiamo. Basta ascoltare bene, solo che a volte siamo troppo distratti, o fiduciosi.

E qui ci sta una colonna sonora: La nostra pelle, Ex-Otago.

⚠️UNA COSA CHE TI CONSIGLIO ASSAI – se non lo hai fatto già – è ascoltare il podcast di Francesco Costa: Milano, Europa per capire che cos’è oggi Milano e cosa potrà diventare. Lo trovi ovunque, ma per semplicità questo è il link di Spotify. Sadiq Khan, sindaco di Londra, dice che se passi del tempo a Londra sei londinese. E io per raccontare come mi sento a Milano potrei usare le stesse parole di Francesco Costa: «(…) Considero Milano la mia città, ma non sono nato a Milano e questa mia condizione di osservatore (…) di persona che è diventata milanese senza nascerlo è comune da sempre a tantissimi abitanti della città (…). Milano nel corso dei decenni ha costruito una sua identità basata sul chi sei e cosa fai prima che sule tue origini».

Cose che hai letto fin qui erano anche nella newsletter del primo giorno di primavera del 2019. L’oggetto era Mi regali una parola?  e ha avuto il 55.2% di open rate. Di quelle parole, che poi le ho usato davvero facendole diventare delle spille che ho regalato per i miei 45 compleanni, ne parlo in un altro post, poi.

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[la foto su è di Yasmin Dangor]

 

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