* DEL PERCHÉ M’INTERESSA SAPERE COME VA A FINIRE ::

Non c’è nulla di più lontano da me del calcio. Non ne so nulla – come di ogni altro sport, in verità – ma sto seguendo la cronaca sulle elezioni del presidente della FIGC, la Federazione Italiana Giuoco Calcio.

Giuoco, sì me ne sono stupita anche io, una cosa che quando fu fondata, nel 1898, aveva un nome più moderno: Federazione Italiana del Football, che ora però mi dicono essere un altro sport.

Ma non è la storia che m’interessa. Sono curiosa dei cambiamenti.

Ha bisogno l’Italia di cambiare? Allora cambiamo e cambiamo anche la percezione che all’estero hanno di noi.

Anni fa sono stata a Las Vegas, un giorno nell’ascensore dell’albergo, mentre tornavo in camera a prendere qualcosa che avevo dimenticato, salì un ragazzo che mi chiese di dove fossi. Dopo avergli risposto italiana aveva commentato solo con «Bunga Bunga». Non pizza, pasta, mandolino. Bunga Bunga. Non credo di essermi mai vergognata tanto.

E di nuovo: perché mi interessa così tanto la presidenza della Figc?

Mi interessa come verremo rappresentati nel mondo. La Nazionale, per chi non lo sapesse – come me fino a poco fa – non esce dall’Italia solo in occasione dei mondiali ogni 4 anni: ci sono anche gli Europei, le amichevoli, la Confederations Cup (mi dicono).

La UEFA, l’Unione Europea delle Federazioni Calcistiche, l’organo di governo del calcio in Europa – che regolamenta in Europa e manda le direttive alle federazioni nazionali su comportamento e sanzioni in campo (anche in caso di razzismo) – parlerà agli arbitri attraverso la Figc.

Quindi, perché leggo ogni notizia sul caso Tavecchio e faccio un sacco di domande per saperne di più?

1. Perché credo nel buon esempio

(ANSA) – ROMA, 25 LUG – “Le questioni di accoglienza sono una cosa, quelle del gioco un’altra. L’Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare, noi diciamo che ‘Opti Poba’ è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così”. Carlo Tavecchio, candidato alla presidenza Figc, incappa in una gaffe sugli extracomunitari, all’assemblea dei dilettanti. “In Inghilterra va dimostrato il curriculum e il pedigree” aggiunge Tavecchio.

2. Perché non è una gaffe

E smettiamola anche di minimizzare l’ignoranza.

3. Perché non è un caso isolato

4. Perché non sono solo fatti nostri

4. Perché non è un buon esempio su nulla

5. Perché ancor più del buon esempio ne va del rispetto delle regole

Qui ci sono altre 50 buone ragioni – in verità alcune potrebbero ripetersi – del perché non è un buon esempio. Una per tutte:

Proprio non ce la facciamo a trovare qualcuno che nella vita abbia anche lavorato?

 

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