* CONSIGLI PER GIOVANI GIORNALISTI ::

Quanto paga fare il giornalista? E quanto pagano per fartelo fare?
Sono convinta che non si debba mai lavorare gratis (se non per una buona causa), tantomeno accettare cifre irrisorie come pagamento di una giornata di lavoro. Di pagare per lavorare non se ne parla neppure.

giornalistaHo collaborato con tante testate, ci sono state collaborazioni durate anni, alcune mesi, altre da una pubblicazione e via.
Ecco, quindi i miei consigli ai giovani giornalisti:

– chiedetevi qual è il vostro scopo, se lo scopo è collezionare articoli per prendere il tesserino da pubblicista (che non servirà mai a nulla se non a farvi entrare gratis nei musei e imbucarvi a qualche fiera), lasciate stare, questo post non è per voi

– sapete raccogliere una storia, valorizzare una notizia? magari anche scriverla bene? andiamo avanti

– dovete pagare l’affitto? bene, come tutti gli altri lavori quello del giornalista va pagato. Quanto? ecco il punto. Per scrivere un articolo possono volerci giorni, comunque ore: cifre che vanno da 2 euro e 50 a 14 euro non vanno accettate in nessun caso. Una babysitter guadagna di più. Questo è il metro di paragone.
«Ma tanto non ho niente di meglio da fare». Sicuri?

– andate in edicola, comprate giornali sui quali potreste scrivere, non quelli sui quali vorreste scrivere. Io vorrei scrivere per il New York Times, ma sono sicura da avere molte più cose da dire per un target femminile, quindi nella mia lista della spesa ci saranno Grazia, Gioia, A, Donna Moderna, Cosmopolitan, Glamour, Vanity Fair e così via

«Ma non mi conosce nessuno». Neppure a me.  Nel colophon ci sono tutti i riferimenti della testata. Non chiamate il direttore e sappiate che anche il vice o il caporedattore centrale sono troppo occupati per darvi retta. Scegliete la sezione del giornale che più si confà ai vosti interessi. Per scrivere di moda si deve parlare con il caposervizio moda. È facile, si chiama la segreteria (di solito il numero che pubblicano è solo quello) e si chiede di <nome caposervizio moda>

– non perdete tempo a mandare un cv, a chi interessase vi siete laureati e in cosa? A nessuno interessa se sapete scrivere, ai giornali servono idee. Proponete quelle, documentatevi e fate proposte. Sensate (non mandate una mail scrivendo che vorreste scrivere di libri/cinema/musica argomenti che oltre a non essere le prime necessità di una redazione di solito si fanno fare a persone riconoscibili cosa che se state leggendo questo post non siete)

– dopo aver proposto l’idea giusta alla persona giusta, questa con molta probabilità vi chiederà di scrivere un pezzo seguendo la scaletta che avrete concordato, vi darà le lunghezze e magari qualche indicazione utile: appuntatevi tutto, anche il dettaglio più insignificante e, una volta scritto il pezzo, rileggete prima gli appunti presi al telefono e cercate di capire se il vostro articolo corrisponde alle aspettative

– forse alla prima collaborazione con quella testata il pezzo ve lo correggeranno o vi chiederanno di riscriverlo, anche qui, siate umili e imparate il linguaggio giusto per quella testata, ogni giornale ha il suo (almeno dicono

– ed ecco la parte più importante:  se non si fosse capito, fin qui avete lavorato, divertendovi magari, ma questo è un lavoro. La maggior parte delle testate paga. Ogni testata ha il suo tariffario, quasi tutte pagano in base alla lunghezza, non in battute, ma a pagina. A volte i box vengono pagati a parte, ma per una pagina si può guadagnare da 70 a 150 euro

– tentar non nuoce: puntate in alto, se siete in gamba, capaci, se questo è il lavoro che fa per voi ce la farete; se non ce la fate cambiate mestiere, ma non lavorate gratis e per di più per la gazzetta di quartiere  (a meno che non abbiate voglia o bisogno di fare esperienza, ma decidete quanto questa esperienza debba durare: due anni di manovalanza gratuita sono davvero troppi).

 

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