Non trattateli male, i dipendenti o collaboratori in varie forme (contrattuali e non), soprattutto quelli entusiasti, quelli che producono anche fuori orario. Quelli, davvero conviene tenerseli buoni.
Si chiama capitale umano e Eurisko e Sodalitas in aprile lo avevano ribadito: è importante per le aziende. Sì che lo è.
Nel 2010 le imprese, per agganciare la ripresa, investiranno sempre di più sulle risorse umane qualificate sia in termini di assunzioni, sia in termini di crescita e motivazione delle risorse umane già presenti in azienda.
Davvero?
Il caso di Paola Caruso mi fa venire qualche dubbio. Ma neppure troppi. Cose già viste e sentite con cui, per sfortuna, abbiamo imparato a convivere. Cose che, per fortuna, non sempre passano in sordina.
Dopo 7 anni di precariato come collaboratrice a contratto, al Corriere si libera un posto… che va a un nuovo arrivato. Paola inizia lo sciopero della fame e della sete, per far sentire la sua voce.
La Rete si è subito mobilitata. Paola ha interrotto lo sciopero della sete, prosegue quello della fame. Continua ad aggiornare il tumblr. Nasce, sull’esempio di IamSpartacus, un gruppo di sostegno: Io sono Paola.
Ma io non sono Paola. Se Paola è arrivata a questo punto la colpa è anche mia, la colpa è nostra. La colpa è di quelli che lasciano passare queste storie, anche le proprie, in sordina.
[per una visione del buzz sulla vicenda: Social Mention]
SULLO STESSO ARGOMENTO (FORSE):
Tagged: giornalismo, lavoro, professioni
[…] This post was mentioned on Twitter by Giuseppe Di Rosalia, Anna. Anna said: * NON TRATTATELI MALE :: http://bit.ly/dD4J8u […]
[…] ha colpito l’autocritica di Semerssuaq, profondo spunto di riflessione per tutti, precari e non: Se Paola è arrivata a […]