* (COME) TI RACCONTO UNA STORIA ::

penniniÈ diverso comunicare un detersivo, un programma politico o… se stessi? All’università, per l’esame di Psicologia dei Consumi, in una lunga lista di libri avevo scelto Capi di governo, telefonini, bagni schiuma. Determinanti personali dei comportamenti di voto e di acquisto. È ancora qua, dietro alla mia scrivania in ufficio, insieme a Gratis di Chris Anderson e altri libri di cose con cui mi fa piacere arredare la libreria.

Ci sono delle cose che non cambiano. Cose che se le sai si adattano a ogni cosa. A te, all’azienda in cui lavori, ai prodotti che vendi.

Cose di startup

Quando nasce un’impresa, un’azienda, una nuova società nasce anche la sua presenza online (che lo voglia o no) ed ecco che l’imprenditore deve decidere come raccontarsi non cosa o a chi, ma come.

Cose di me, cose di te

Come raccontare la propria storia aiuta a coinvolgere – ma anche trovare – clienti, investitori, un nuovo lavoro? Come la nostra storia ci mette in contatto con gli altri?

Lo spiego a Talent Donna, in un corso dedicato a marketing e storytelling.

Le lezioni partono a marzo e si tengono al Talent Garden (il coworking milanese in via Merano, 18) di sabato e – visto che l’idea è di FattoreMamma – sono previste attività di animazione per chi volesse portare con sé i figli.
Così non avete più scuse.

[EDIT] ecco la presentazione della mia lezione al corso Talent Donna:



Cose e persone che ho citato nelle due ore di lezione di Talent Donna:

– il #montilive, come esempio di uso di Twitter per creare una notizia per la stampa

– Sanremo e il secondo schermo su Twitter

Irene Colzi, soprattutto dell’uso che fa dei commenti e il tempo che regala ai suoi lettori

il blog di Alessandra Farabegoli, per gli ottimi consigli in ogni suo post

Veronica Benini, @spora, il libro Tacco 12 pubblicato da Sperling & Kupfer, la sua linea di scarpe

Roberto Venturini, per la solita citazione delle aziende che vanno benissimo sui social ma poi chiudono

 

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