* 20 COSE DI INTERNET DA BUTTAR VIA ::

Ci sono cose del 2012, ma anche di prima, che vorrei dimenticare, che vorrei non rivedere nel 2013.

 ATTENZIONE: sì è un post del 2013, ma continua a leggere e dimmi… non credi sia ancora attuale? – 

foto di Till Westermayer

Eccole, in ordine sparso.

1. le aziende, le associazioni e così via che su Facebook creano un profilo al posto di una pagina

2. i politici, le aziende e così via che appena arrivati su Twitter hanno già millemila follower, tutti (o quasi) disinteressati, come noi

3. millemila tag sulle foto di Instagram

4. i post sponsorizzati male e volentieri

5. i blogger che dicono di farlo per professione, ma che poi – non essendo un lavoro (e non cercandolo) – si lamentano di non guadagnare abbastanza

6. quelli che cancellano i commenti

7. quelli che fanno RT solo ai complimenti

8. quelli che dicono virale

9. quelli che dicono di aver fatto una campagna social e invece hanno comprato visualizzazioni a un video su YouTube (di cui in verità nessuno ha mai sentito parlare)

10. quelli che ti taggano, ti aggiungono, poi non li segui e ti cancellano o ti bloccano

11. quelli che copiano i post dai siti americani e poi non citano la fonte

12. quelli che creano un sacco di profili fake per usarli su Facebook, nei forum, in ogni dove

13. quelli che si registrano a ogni cosa per dire che ci sono, ma che poi non scrivono nulla

14. le onlus che buttano i loro soldi in campagne poco utili

15. le agenzie che si fanno pagare dalle onlus per delle campagne poco utili (in verità vale anche per le aziende)

16. i concorsi che vinci se ti fai votare

17. i messaggi plurindirizzati tutti in chiaro via e-mail, che sono uguali alle conversazioni (da abbandonare) su Facebook

18. i gruppi di Facebook

19. lo spam di quelli che ti citano linkando un loro post di cui non t’interessa nulla

20. quelli che su Twitter scrivono lo stesso messaggio a tutti e non scrivono altro

 

Lo so, potrei aver dimenticato qualcosa…

 

[la ragnatela è di Till Westermayer]

 

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